<< “Tutto è possibile a chi crede” è scritto sulla porta di un grande palazzo , uno dei molti che spuntano nel nuovo quartiere Comina. …Vi si arriva da Piazzale Appennini, attraverso aiuole magnificamente alberate; proprio al centro del piazzale principale dove è in ultimazione un grande complesso di negozi moderni, è il palazzo che porta la denominazione: Casa-Albergo del centro Assistenza Ospitaliera S. Romanello. E’ un ospizio per anziani, ma non ha nulla delle caratteristiche tradizionali salvo quella dei suoi ospiti che sono veramente anziani. Vi abbiamo trovato una arzilla coppia: lei di 80, lui di 84 anni.
“Tutto è possibile a chi crede” è scritto e ci viene spiegato. […] Questa è la realizzazione di un sacerdote, don Luigi Verzè, fondatore del Centro di Assistenza Ospitaliera S. Romanello. Secondo l’idea di questo sacerdote, l’assistenza ai vecchi e agli ammalati, per essere cristiana oggi, deve coraggiosamente abbandonare le forme medioevali. Nelle Case-Albergo vengono infatti ospitati anziani preferibilmente del ceto medio. Nessun limite viene posto alla loro libertà. Il servizio di tavola con menù giornaliero viene eseguito tanto nel ristorante come nelle camere.Una vasta ed attrezzata sala di soggiorno accoglie i vecchi con perfetto loro agio. Tutt’intorno i giardini e l’ambiente di vita civile a contatto diretto. Nessuna porta è chiusa con l’esterno. Nelle camere spaziose e piene di luce gli anziani possono portare i loro ricordi più cari e magari tutta la loro casa. Infatti la Casa-Albergo ha posti in camere singole di varie dimensioni, camere a due letti, oppure appartamentini di tre locali e servizi. Il Centro li accoglie sani, ma non li dimette se si ammalano nella casa e provvede con propri medici e personale infermieristico alle malattie di comune entità. Ma quello che riempie quanti entrano in quest’opera di avanguardia è l’aria di serena libertà. Non vi sono suore, almeno vestite come tali, ma personale laico che traduce la propria vocazione in termini di pazienza, di serenità, di sacrificio e di generosa dedizione. […] Don Verzè ci fa cenni di future realizzazioni che ci sbalordiscono.
Ce ne andiamo entusiasti, passando sotto le parole “Tutto è possibile a chi crede” >>.